Ultimamente sono scattate numerose segnalazioni nei confronti di Enel da parte di consumatori che si lamentano delle bollette troppo care. Gli ultimi casi vedono persone che contestano il fatto che, a fronte di un consumo di energia elettrica di 9€, ne debbano effettivamente versare 80€. Oppure, a fronte di un consumo di 64€ il fornitore ne chieda 176€. E così via.
Anche il giornalista e politico Gianluigi Paragone si è scagliato a spada tratta contro queste compagnie che dissanguano le tasche degli italiani. Sostiene che i costi fissi delle bollette di energia elettrica sono troppo alti e che farà il possibile per portare la questione in Parlamento per discutere della faccenda e cercare di porvi rimedio.
Seppur queste persone abbiano il pieno diritto di lamentarsi per i costi esorbitanti che devono pagare tutti i mesi, vediamo di fare chiarezza sul perché le bollette siano così alte e di chi è effettivamente la colpa. Già, perché molto spesso l’ignoranza in materia porta a scagliarsi contro gli attori sbagliati non ottenendo risposte e risultati soddisfacenti. Tutto ciò per il semplice motivo che si pongono le domande sbagliate alle persone sbagliate. Seppur sia un argomento parecchio complesso e molto delicato, cerchiamo di fare chiarezza e spiegare, in modo molto semplice, come stanno effettivamente le cose.
Prima di tutto bisogna sapere che le lamentele vengono rivolte a Enel, ma in realtà tutti e 600 i fornitori del mercato italiano (sia quelli del mercato libero che quello del mercato tutelato) si ritrovano nella stessa identica situazione. Se provi a prendere la bolletta di casa tua o quella della tua azienda, vedrai che la spesa dell’energia è di circa il 34% del totale fattura.
Nell’articolo che abbiamo pubblicato due settimane fa affrontavamo proprio il tema delle voci in bolletta (Leggi qui l’articolo). Infatti, una bolletta è composta da 176 voci, di cui una soltanto è quella del consumo di energia elettrica. Tutto il resto sono costi di gestione delle infrastrutture, della distribuzione, del dispacciamento e così via. Se ci pensi, in qualche modo l’energia elettrica (che è un bene primario) deve essere prodotta, trasportata nelle reti e portata a casa tua e nella tua azienda.
Tutte queste operazioni, più o meno complesse, hanno un costo sia di realizzazione che di mantenimento (vedi per esempio le manutenzioni degli impianti) che deve pagare l’utente finale.
D’altronde è inevitabile che sia così, se vuoi che ti venga erogato un servizio lo devi pagare e questo punto è indiscutibile.
Il fatto più scandaloso e che dovrebbe portare i cittadini a scendere in piazza è che tra queste 176 voci sono comprese un mucchio di “tasse” che lo Stato carica sulla schiena di ogni cittadino. Vedi per esempio il “Canone Rai”, che è una “tassa facoltativa” e l’hanno resa “quasi obbligatoria” inserendola all’interno della bolletta. Oppure i debiti di Alitalia che sono inseriti all’interno della bolletta da luglio 2019.
Questo ci fa capire che lo Stato utilizza i fornitori di energia come dei sostituti d’imposta per riscuotere (in modo silenzioso) le tasse che i cittadini non vorrebbero pagare. Quindi, invece di protestare contro il tuo fornitore o chiunque lavori all’interno del settore, bisognerebbe prendersela con chi emana queste leggi.
Gli Oneri di Sistema sono un obbligo a cui non possiamo sottrarci se vogliamo che l’energia elettrica continui ad essere erogata in tutta Italia e arrivi nelle nostre case e nelle nostre aziende.
Tutte queste lamentele e proteste nei confronti dei fornitori di energia elettrica evidenziano in modo inequivocabile che i cittadini non sono per niente informati su come funziona tutto il sistema, quale sia la filiera dell’energia elettrica o di come funzioni il mercato libero. Quello di cui c’è bisogno sarebbero delle campagne informative per istruire i cittadini su come è composta una bolletta e cosa effettivamente si paga al suo interno.
Insomma, è inutile lamentarsi con gli operatori di energia elettrica che non fanno altro che rispettare i vari regolamenti e applicare tutti gli oneri e tasse prevista dall’Autorità e dallo Stato su cui non marginano nemmeno mezzo centesimo. Magari con la giusta informazione può nascere una sana e seria collaborazione tra fornitori e clienti e forse, e dico forse, si potrebbe pensare di trovare la giusta soluzione per evitare questa continua carneficina.
Manuel Flaugnacco
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